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È possibile accarezzare le Tigri in Italia?

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È possibile accarezzare le tigri in italia? Dove si può fare? È sicuro? E, aggiungerei, è giusto farlo? Per rispondere a tutte queste domande che spesso mi vengono poste da chi vede le foto dei miei viaggi, ho deciso di scrivere questo articolo. Inutile nasconderlo è un sogno di tutti poter posare la propria mano sulla morbida pelliccia del felino più grande del mondo e che da sempre affascina tutti noi, grandi e piccini, soprattutto quelli cresciuti con “He-Man” e che fin da bambini avrebbero voluto cavalcare la sua amica tigre “Battle-Cat” (malgrado fosse verde!). Vediamo quindi se è giusto, sicuro e possibile accarezzare le tigri in Italia!

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È possibile accarezzare le tigri in italia?

La risposta e (purtroppo?) no! O almeno non più. Fino a qualche anno fa Era attivo un centro in provincia di Venezia in cui era possibile fare delle lezioni di “handling” ovvero imparare a relazionarsi con alcuni animali, ovviamente lì tenuti in cattività poiché provenienti da situazioni particolari.

Tra questi animali c’erano anche grandi felini. Ad oggi il centro sembra non offrire più la possibilità di fare questo genere di esperienze, ma si concentra su altre attività, volte comunque alla sensibilizzazione e alla tutela degli animali che tutt’oggi vi risiedono.

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Se non è possibile accarezzare le tigri in italia, dove si può fare?

Innanzitutto è doveroso precisare che il luogo più famoso dove per certi versi “tutto è iniziato” ovvero il Tiger Temple di Kanchanaburi in Thailandia è oggi chiuso a seguito di una serie di numerosi, drammatici scandali.

Ci sono Tuttavia in Thailandia moltissimi altri luoghi dove le tigri vengono fatte accarezzare dai turisti.

I più famosi sono a Koh Samui e Chiang Mai.

Anche negli Stati Uniti vi sono diversi parchi e zoo dove è possibile accarezzare una tigre sebbene i costi per farlo lì siano molto più elevati.

Attenzione però i luoghi dove ciò viene fatto per tutelare gli animali e nel loro pieno rispetto sono più difficili da trovare di un politico onesto. Tuttavia ciò non significa che non ce ne siano.

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È giusto accarezzare le tigri in italia o altrove?

Chi viaggia sa bene che il concetto di giusto e sbagliato è sempre molto relativo. Ci sono tuttavia delle cose che sono talmente tristi e gravi da essere facilmente giudicabili come sbagliate.

Partiamo appunto da un esempio semplice, il citato il Tiger Temple.
Ecco come l’ho vissuta io. Sembrava all’inizio, moolto tempo fa, che in questo tempio i monaci Buddhisti accogliessero le tigri perché queste venivano ammazzate dalle popolazioni locali (che le temono perché capitano episodi di attacco al bestiame e molto raramente anche alle persone). Nel Buddhismo uccidere è considerata un’azione negativa anche nei confronti degli animali non umani (quindi sappiate se volete diventare buddisti strettamente praticanti non potete uccidere neanche le zanzare…).

Sono stato in questo tempio quando aprì perché avevo visto un mezzo documentario in America, e dopo estenuanti ricerche (internet era ancora agli albori) e onerose telefonate all’estero ero riuscito a sapere dove si trovava. Il turismo non era allora così esteso neanche a Bangkok, figuriamoci a Kanchanaburi.

Il tempio sembrava veramente una sorta di centro di recupero. La mattina si portava un’offerta e del cibo ai monaci che vivevano solo di quello e si faceva colazione con loro. Poi si andavano a prendere le tigri (che comunque dormivano in gabbia), e le si liberava in un’area con uno stagno. Mi ricordo che gli lanciavamo dei palloni per giocare e che questi duravano pochi secondi perché le tigri li bucavano immediatamente.

Poi si dava il latte con il biberon ai cuccioli, si insegnava loro a nuotare e così via. Spesso si usavano i guinzagli e in due a volte non riuscivamo a reggere la tigre che tirava. Però le tigri a giudicare da come giocavano, dai palloni bucati e da graffi e morsi ricevuti non mi sembravano proprio drogate o maltrattate, e tutto sommato alla fine pure ai cani mettiamo il guinzaglio, no?

Tornandoci puoi negli anni successivi ho seguito la tristissima, rapida trasformazione dal momento in cui si sono resi conto del grande business e sono passati da una situazione quantomeno opinabile in cui le tigri diventavano animali domestici però venivano salvati dalle popolazioni locali, ad uno sfruttamento in cui chiunque poteva pagare 20$ per dare latte ai cuccioli, 20$ dollari per prenderli in braccio, altri 20 per una foto con la mano sulla testa della tigre incatenata e, purtroppo com’è stato poi accertato nel tempo drogata. Per non parlare di altri loschi giri che hanno portato anche a denunce per spaccio di parti animali.

Insomma in questo caso è facile vedere come è sicuramente eticamente sbagliato fare accarezzare le tigri.

Tuttavia noi crediamo che l’uomo non debba prescindere dalla natura selvaggia e che l’interazione con questi animali sia un’esperienza così forte e intensa che non debba essere riservata a un numero limitato di persone. Noi crediamo fermamente che gli incontri se svolti in maniera etica e professionale possano sensibilizzare le persone e favorire un atteggiamento migliore nei confronti dell’ambiente e del problema della conservazione.

Sottolinamo in maniera etica e professionale e siamo comunque aperti a qualsiasi tipo di contestazione di quanto affermato, sebbene saremmo più felici di riceverne da chi può davvero affermare di non tenere nessun comportamento che in qualche modo danneggi gli animali, probabilmente più di quanto lo faccia tenere un grosso felino – se con vero amore- come animale domestico, piuttosto che un cane, un gatto o peggio ancora un pesce o un criceto rinchiusi in una piccola scatola di plastica.
Se volete approfondire vi invito a leggere l’articolo “Turismo sostenibile (…o addirittura sostenitore?) e coinvolgimento (gestione? Sfruttamento?) della fauna“.

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È sicuro accarezzare una tigre in Italia o altrove?

Sull’argomento delicato del paragrafo precedente posso accettare discussioni, anche se, ripeto, preferirei farle con chi ha cognizione di causa e soprattutto sia “senza peccato per poter scagliare la sua pietra”.

Sul fatto che invece sia sicuro mi sento molto meno in grado di accettare obiezioni, soprattutto di chi non ha altrettante esperienze nel campo. È ovvio che qualsiasi animale può essere potenzialmente pericoloso, sebbene, in generale, lo sia molto meno dell’uomo – o peggio ancora della donna… ovviamente sto scherzando!

Non scherzo sul fatto che il rischio di subire un attacco da un leone e una tigre cresciuta come animale domestico e abituata alla presenza al contatto dell’uomo sia decisamente trascurabile malgrado i rari episodi in cui succede un incidente in tal senso vengano riproposti continuamente dai media per fare scalpore.

Ancora una volta, quindi, mi sento di affermare che un incontro con un grande felino se svolto in maniera etica e professionale è decisamente sicuro.

Approfondite l’argomento nell’articolo “Passeggiare con i Leoni e i Ghepardi in Sudafrica e fare foto con i Leoni nei centri dove vengono salvati e rispettati“.

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